Dog crazy - Recensione

Ed eccomi tornata! Questa volta non sono mancata assai, dai. Oggi vi parlo di un libro che era stato protagonista dell'ultimo appuntamento della rubrica Teaser Tuesday, Dog Crazy. L'avevo iniziato molto tempo fa, ma dopo qualche capitolo mi sono fermata, un po' perché erano usciti altri libri che mi interessavano, un po' anche perché non mi aveva preso così tanto. Vi domandate come mai l'ho ripreso? Perché è Gennaio, e io a Gennaio sono piena di buoni propositi, come quello di finire tutti i libri che ho lasciato a metà l'anno precedente. Vedete come sono brava?! Se solo i buoni propositi mi accompagnassero fino alla fine dell'anno... Vabbè, basta, passo a parlarvi del vero motivo per cui sto scrivendo.
Titolo: Dog crazy
Autore: Meg Donohue
Editore: Harlequin Mondadori
Prezzo: € 14.90
Pagine: 286

TRAMA
Specializzata nell'assistenza a chi deve affrontare il lutto per la perdita di un amico a quattro zampe, Maggie Brennan usa un mix di empatia, intuizione e humor per aiutare i suoi pazienti. È molto brava nel suo lavoro, ha un dono speciale nel guidare gli altri attraverso situazioni difficili, ma la stessa cosa non si può certo dire per lei, che deve ancora imparare a gestire la sua paura per le novità. Tutto cambia quando un giorno si presenta nel suo ufficio una donna che sostiene che il suo cane non è morto, ma è stato rubato. Partita alla ricerca dell'animale per le strade di San Francisco, Maggie si trova coinvolta in una storia misteriosa che la costringerà ad affrontare le sue paure più profonde e ad aprire il suo cuore a un nuovo amore.


RECENSIONE
"Le emozioni possono essere subdole: passano anni e anni prima di scoprire il dolore che alberga dentro di noi, avvinghiato al nostro cuore."
Cosa fare quando si perde un amico a quattro zampe? Quante persone dopo aver perso una persona cara, per superare la perdita, deve andare da qualche specialista? E allora perché dovrebbe essere diverso quando muore un animale domestico? Dopotutto gli animali fanno parte della nostra famiglia esattamente come un fratello e un figlio. È proprio questo che fa Maggie, aiuta le persone a superare la perdita dei propri animali. Dopo essersi trasferita in una nuova città, ha aperto uno studio e da' assistenza. Ed è proprio grazie a questo lavoro che conosce Anya, una ragazza di diciannove anni che adora la fotografia e che è convinta che il suo cane, Billy, non sia morto ma sia stato rapito, e che quindi continua a cercare. Ha perso il lavoro, non frequenta più il corso di fotografia a cui era iscritta, non mangia e non si lava più. L'unica sua ragione di vita è ritrovare il suo cane, quindi uno dei suoi fratelli, Henry, chiederà aiuto a Maggie per far superare il dolore della perdita. Perché tutti sono infatti convinti che sia impossibile che Billy sia stato rubato, era vecchio, non particolarmente bello e in casa non c'è segno di furto.Quello che Henry non sa quando chiede aiuto alla nostra protagonista è che lei non esce di casa. Sisi, avete capito bene, è agorafobica, e dopo la perdita del proprio cane, nonostante capisca i processi mentali e aiuti gli altri, non è più riuscita ad uscire di casa. Ma dopo aver conosciuto Anya le cose cambiano. Maggie vuole davvero aiutarla, e, pur essendo anche lei tentata di non crederle, decide di aiutarla nella ricerca. Sarà così che, aiutata dalla cagnetta della sua vicina di casa, nonché migliore amica, ricomincerà ad uscire e a vivere. E chissà se Anya, che doveva essere aiutata, non sarà lei stessa una spinta per la ripresa di Maggie.
"A volte, la sofferenza ci fa allontanare dalle persone e dalle attività che amiamo per il semplice motivo che non vogliamo sentirci felici, perché questo significherebbe andare avanti con la nostra vita."
 Maggie ha sempre avuto, sin da quando era bambina, paura degli spazi troppo grandi, ma avendo la mamma agorafobica, non ha voluto farla preoccupare, dopotutto la sua vita non era male, riusciva ad uscire e a lavorare. Tutto cambia quando, dopo un paio di mesi che si è trasferita a San Francisco, le muore il cane, Toby. Da quel momento non riesce più a varcare il cancello di casa senza avere un attacco d'ansia. Razionalmente sa come superarli, ma in realtà non ci riesce. L'unica cosa che la fa muovere da casa è la voglia di aiutare Anya. Sicuramente le protagoniste della storia sono loro due, queste donne che, aiutandosi a vicenda, riusciranno a risolvere, almeno in parte, i propri problemi. Attorno a loro troviamo ovviamente i Cani, che con la loro dolcezza, i loro problemi ci faranno commuovere e ci faranno capire quanto può essere d'aiuto un animale nei momenti di bisogno. Conosceremo anche Lourdes, la migliore amica di Maggie, con la sua famiglia, e soprattutto conosceremo la famiglia di Anya, con i suoi tre fratelli, fra cui Henry, che prima chiede aiuto a Maggie, poi dubita di lei e infine riesce a superare la sua reticenza e a conoscerla. 
Penso di sapere perché ci ho messo una vita a leggere meno di 300 pagine. Non è un problema con la storia, ma penso che alcuni elementi siano troppo esagerati. È senz'altro vero che quando viene a mancare un amico a quattro zampe si soffre, ma io sono una persona abbastanza fredda e razionale, e quando è morto il mio adorato gattino, che si chiamava Lillo e che è cresciuto con me, dopo aver pianto per una giornata, sono andata avanti. Certamente ora paragono i gesti del mio nuovo gattino con quelli di Lillo, ma non mi sono fermata. Comunque è sicuramente un fatto personale e quindi non posso criticare o giudicare nessuno, solo che per me il libro era troppo, soprattutto nel periodo in cui l'ho iniziato. Tutto sommato è un bel libro, la scrittura è fantastica e ci sono tante citazioni che conserverò nel mio diario. Lo consiglio se amate gli animali perché l'affetto dimostrato nel libro è tantissimo.
"La vita è questa, penso, sentendo svanire il mio ultimo granello d'ansia. Possiamo solo sperare che l'entusiasmo per la vita che potremmo condurre -per la vita che possiamo condurre- basti ad addolcire le nostre paure."

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