Piano Concerto Schumann - Recensione

Buonasera lettori. Dopo parecchio tempo, sono ritornata a parlarvi di libri. Non ricordo se ve l'ho già detto, ma io suono il clarinetto. Quindi, appena mi è stata proposta la lettura di questo romanzo non ho saputo resistere. Ci ho messo parecchio, a causa degli impegni universitari, ma finalmente ho trovato il tempo di parlarvene.
Titolo: Piano concerto Schumann
Autore: Paola Maria Liotta
Editore: Il Seme Bianco
Prezzo: cartaceo  13.51
Pagine: 167


TRAMA
Il Piano Concerto Schumann e il dono di una spinetta precipitano la pianista Fiamma Fogliani in una spirale di emozioni e intrighi. La quête prenderà corpo dentro e fuori di sé, inducendola a riscoprire nell’amore per la musica la sua ragione di vita e la sola possibilità di affrontare la violenza e il male.


RECENSIONE
"Tutto, in lei, emanava entusiasmo e gioia di vivere. Anche da ciò scaturiva la scintilla della sua ispirazione, che si sublimava nella musica, attingendovi la rivelazione del potere salvifico dell’arte."
Fiamma Fogliani è una giovane pianista che si è distinta all'interno del panorama musicale europeo. Bella, intelligente e talentuosa, Fiamma ha una vita piena di impegni musicali e non. Quando viene cercata per suonare un concerto per pianoforte e orchestra di Shumann, uno dei suoi autori preferiti, non può far altro che accettare, soprattutto quando scopre che a dirigere l'esibizione sarà Albert Maria Marni, uno dei più giovani nonché più bravi direttori d'orchestra.
Albert e Fiamma si sono già incontrati parecchi anni prima, e fra loro era nata una grande affinità, non solo a livello musicale. Entrambi quindi non vedono l'ora di ripetere l'esperienza, soprattutto se il loro incontro può avvenire tra le note del concerto di Shumann.
Le prove dell'orchestra, l'affinità fra pianista e maestro, l'entrata in scena di un bel dottore e di un gentiluomo affascinante, e a tutto questo si aggiunge anche il mistero di un'antica spinetta che porta con sé il segreto di un tesoro cercato da molti.
Leggere un libro che parli di musica, è sempre bello, soprattutto se è scritto bene e curato in tutti i suoi particolari. 
E vi assicuro che questo libro è veramente molto curato, già nella sua suddivisione interna. I capitoli sono infatti raggruppati in diverse parti che rispecchiano la suddivisione del concerto, e a me questa cosa è piaciuta molto.
Tuttavia questa cura per i dettagli ha, secondo me, appesantito alcune parti, con elementi che sarebbero potuti essere eliminati. Vengono citati compositori che magari si sarebbero potuti evitare perché per chi non conosce bene il repertorio per pianoforte è difficile capire a chi e a quale opera si fa riferimento. Un esempio è quando viene citato il Concert champêtre di Poulenc. Io, che comunque ho studiato musica al conservatorio, conosco il compositore perché ho suonato un suo concerto per il mio strumento, ma chi non suona per professione o non è appassionato di musica classica non riuscirà a capire di che concerto si sta parlando.
Ho trovato un po' inutile anche l'apparizione di qualche personaggio, che sembra essere capitato in mezzo alla storia solo per complicarla ancora di più.
Una cosa che poi ho trovato un po' esagerata, però questo lo dico in modo assolutamente personale, è la perfezione di Fiamma. Questa ragazza non ha un difetto, è una pianista bravissima, sa dipingere molto bene, anche quando vengono raccontati i suoi primi studi, non viene fatto alcun riferimento a possibili difficoltà. Credo che sia impossibile non passare mai alcun momento difficile, e lo so che in poche pagine non si possono ripercorrere le difficoltà di un'intera vita, ma ho trovato che, soprattutto la parte iniziale, fosse troppo idilliaca.
C'è poi un'altra cosa che mi ha dato fastidio nella lettura: tutte le volte in cui la protagonista viene descritta come bella e affascinante. Sicuramente il fascino è fondamentale per riuscire a emergere nella vita, ma non è l'unico elemento. In alcune parti sembrava quasi che Fiamma fosse diventata una famosa pianista grazie alla propria bellezza e al proprio fascino, e non alla propria bravura. Questo mi ha dato fastidio, perché quando si è bravi a suonare uno strumento, la bellezza non serve, perché in quel momento non è più l'uomo ad essere protagonista, ma la musica che fuoriesce dallo strumento.
Andando avanti nella lettura, però la lettura diventa sempre più facile e piacevole. L'inserimento del mistero, nella seconda metà del libro, fa sì che la vicenda diventi sempre più avvincente e affascinante.
È un libro che comunque consiglio, soprattutto se avete qualche conoscenza di repertorio pianistico, o se volete conoscere qualcosa in più. Non è una lettura pesante, e se volete staccare per qualche ora è perfetto per voi, non essendo troppo lungo.

"L’atmosfera calda di luci e l’applauso con cui fu accolta sul palco la spronarono. Confinò i pensieri molesti e quelli più lieti in una sorta di riparo mnestico e si diresse verso il pianoforte con la sua grazia consueta, esaltata dall’abito di velluto rosso.."



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