Layla - Massimo Piccolo

Buonasera lettori. In questo momento un po' particolare per tutti, ho pensato di ritornare a scrivere sul blog e a parlarvi della mia ultima lettura. Si tratta di un libro che è al di fuori della mia comfort zone, ma che mi ha incuriosito tanto già dalla copertina e dalla trama, e che adesso che ho finito di leggerlo posso dirvi che è un libro che vi tiene incollati alle pagine. Il libro di cui vi parlo è Layla di Massimo Piccolo.


Titolo: Layla
Autore: Massimo Piccolo
Editore: Cuzzolin 
Prezzo: cartaceo  14.90
Pagine: 390


TRAMA
In una Napoli reale e contemporanea, cinque ragazzi stanno per vivere quello che sarà l’anno più incredibile e agghiacciante della loro intera esistenza. Nel normale scorrere delle giornate di cinque ragazzi del liceo, tra passioni, aspirazioni e i naturali intoppi del diventare adulti, si insinua, silenzioso e lento come un serpente che muove in una notte senza luna, la realtà, fatta di misteri e accadimenti inspiegabili, che da migliaia di anni accompagna, discreta e presente (rivelandosi solo a piccoli sprazzi – ora in una cappella chiusa, ora in un dipinto, ora nelle fattezze di una Madonna col Melograno), l’esistenza di Partenope e della città di Napoli. 


RECENSIONE
"Una cosa che dice zio Max sull'ultimo anno del liceo, "tieniti pronto a salutare tutti come se ti stessi trasferendo in un'altra città per non tornare mai più... tutti, compreso te stesso. O almeno una parte di te."
Quando si dice che "l'abito non fa il monaco", non è sempre vero, e la copertina di questo libro ne è la prova. L'uso di una foto in bianco e nero con solo un segno di colore blu ci fa entrare nella storia già preparati al mistero. E se la copertina non basta, ci pensa anche la breve trama che anticipa veramente poco di quello che contiene questo libro. È stata proprio quest'aura misteriosa a spingermi a leggerlo, e sono contentissima di averlo fatto. 
Sulla trama purtroppo posso dirvi davvero poco, quasi nulla, perché vi assicuro che è così intricata che, anche se provassi a spiegarvela, non ci riuscirei. La storia si snoda partendo dalla vita di cinque ragazzi, tutti liceali: Layla, Sara, Gabriel, Pisto e Bianca. Layla è una ragazzina di diciassette anni, molto timida e insicura, magrolina, una di quelle ragazze che sviluppa tardi e per questo, in uno dei momenti più difficili della vita quale è il passaggio tra l'età adolescenziale e l'età adulta, si sente invisibile. A complicare ulteriormente la sua esistenza c'è il trasferimento, col padre, in una città nuova in cui non conosce nessuno, Napoli. Proprio a scuola, il primo giorno di scuola, conosce Sara, che al contrario di Layla è già fisicamente cresciuta. Bella, popolare, sta cercando di costruirsi un futuro nel mondo della moda grazie al proprio profilo instagram. Sara è fidanzata con Gabriel, un ragazzo del quinto anno, che proprio nell'ultimo anno è cresciuto parecchio, e grazie agli allenamenti in palestra ha messo su un bel po' di muscoli, diventando popolare tra le ragazze e facendo preoccupare sia Sara che Pisto, il suo migliore amico. Gabriel è convinto che la scienza e la razionalità possano spiegare tutti i misteri della vita e per questo ha creato un blog in cui, con un pizzico di ironia, dà una spiegazione scientifica a quei fenomeni che da secoli vengono spiegati con varie superstizioni. Per fare le ricerche per il proprio blog si fa accompagnare da Pisto, mago dell'informatica. Pisto, il cui vero nome è Tommaso, al contrario di Gabriel, non è cambiato molto negli ultimi anni, e questo non va a suo favore nel rapporto con le ragazze. Inoltre si rende conto che il cambiamento del suo migliore amico non è stato solo fisico, ma anche e soprattutto caratteriale. E infine c'è Bianca, figura un po' marginale rispetto agli altri ragazzi. Amica di Sara, nell'ultimo periodo si sono allontanate a causa della relazione di  Bianca con un ragazzo molto più grande di lei, relazione che Sara non approva.
Oltre ai protagonisti principali, e al mondo che gira attorno a loro, appare anche un altro personaggio, molto più misterioso e enigmatico: la Sposa Vergine. 
A fare da sfondo a tutte le vicende è Napoli, con le sue viuzze e le sue piazze, con il sole caldo d'estate e il mare che rende tutto un po' più magico. C'è la Napoli di oggi, con i locali frequentati dai giovani, e la Napoli di ieri, con le chiese e i quartieri che ricordano i tempi passati.

Come vi ho detto, la storia è abbastanza complessa, fatta di richiami e piccoli particolari che uniti danno un senso alla vicenda, e questo è sicuramente uno dei motivi per cui è difficile abbandonare la lettura del libro prima di essere arrivati alla fine. Ma quello che rende davvero indimenticabile questa storia è il modo in cui ci viene raccontata. La scrittura chiara e limpida permette di entrare a far parte della storia, rendendo impossibile non affezionarsi a questi ragazzi. Io non sono molto più grande di loro, e vi posso assicurare che mentre leggevo i loro messaggi, i loro discorsi, mi è sembrato di ritornare indietro di qualche anno. L'autore è riuscito a descrivere benissimo un periodo difficile per i ragazzi, fatto di ansie e di paura per l'incertezza del futuro, un periodo fatto di piccoli drammi e grandi dolori. 
Questa quotidianità è poi accompagnata da un'inquietudine che sin dalla prima pagina spinge ad andare avanti per capire il vero significato della storia. Perché leggendo le prime pagine si prova una sensazione di spaesamento, come se qualcosa sfuggisse alla nostra comprensione, e vi assicuro che dopo averlo finito capirete che in realtà quello che vi sembrava di aver capito non era per niente giusto. E credo che uno dei punti forti di questo libro sia proprio la costruzione quasi cinematografica, con scene e personaggi che si alternano, lasciando  sospeso il lettore.
Dopo aver superato le prime pagine, che mi sono servite per entrare nel romanzo, in senso letterale visto che già il prologo ci lancia all'interno dell'azione senza nessuna introduzione, non sono più riuscita a staccarmi da questo libro, e anche dopo aver chiuso l'ultima pagina avrei voluto parlarne con tutti, anche con persone sconosciute, per cercare di chiarire alcuni dubbi che mi sono rimasti. Perché il finale, ve lo posso assicurare, non è per nulla scontato, né uno di quei finali che spiega dettagliatamente tutti i nessi causa-effetto, anzi. I dubbi, le incertezze che rimangono sono tanti, però credo che sia anche questo un po' il senso del libro. Anche se Gabriel crede di avere tutte le risposte, a volte, semplicemente, la risposta non esiste. Ci sono cose inspiegabili, che vanno oltre la scienza e la nostra comprensione, e la storia di Layla ci aiuta a capirlo.
Non è un libro che si dimentica facilmente, forse per queste domande senza risposta, forse perché ormai a questi ragazzi mi ci ero affezionata, però è un libro che vi consiglio, soprattutto se cercate un pizzico di mistero. 
"'O quàcchio jango attuppa 'o niro... e so tene stritto 'nzine... 'o quàcchio niro attuppa 'o jango... e sso accuppati tutti quanti!"



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