Tutte le stelle del cielo - Recensione

Buonasera lettori. Il libro di cui vi parlo oggi è Tutte le stelle del cielo di Angela Contini, il secondo volume della serie ambientata nel Vermont. Dopo aver letteralmente divorato il primo volume, ero curiosa di leggere questo libro.
Titolo: Tutte le stelle del cielo
Serie: Serie del Vermont vol. 2
Autore: Angela Contini
Editore: Newton Compton Editori
Prezzo: cartaceo  5.90
   eBook € 1.99
Pagine: 286

TRAMA
La vita di Kyle Hawkins è alla deriva. Quando viene arrestato per guida in stato d’ebbrezza, possesso di stupefacenti e molestie, il padre lo spedisce a Pretty Creek, nel Vermont, ad aiutare il nonno che ha un negozio di fiori. La provincia è l’inferno per Kyle che, senza amici, va nell'unico pub della cittadina a ubriacarsi; proprio lì lavora Katherine Hutchinson, la vicina di casa del nonno con mille problemi, innamorata di Kyle da sempre. Sarebbe meglio per entrambi stare lontani, ma Kathy è ancora attratta dal ragazzino di quattordici anni a cui ha dato il primo bacio, mentre l’attaccamento di Kyle alla ragazza diventa un modo per scacciare i suoi demoni... 


RECENSIONE
«Avevi fumato erba?», mi chiede a bruciapelo.
«Giusto un tiro».
«Un tiro di troppo», risponde. «Avevi bevuto?»
«Solo una birra. E un’altra metà».
«Quanto basta per essere pericoloso», commenta. «Hai messo le mani addosso a quella ragazza?»
«Mi ha fatto piedino sotto il tavolo del pub per tutta la serata. Decisamente voleva che le mettessi le mani addosso. Forse sono stato solo un po’ irruento e si è spaventata. Le donne sono così».
«Le donne non sono così». Mio nonno mi serve la cioccolata e mi guarda con gli occhi grigi che sembrano nascondere incredibili verità. Quella sulle donne pare essere una di queste. «Le donne sono esseri speciali che fanno sentire speciali uomini che non lo sono affatto».
Ma qual è il mio problema esattamente? Perché prima di iniziare un libro non vado a leggere qualche recensione, così magari mi preparo psicologicamente? Perché devo sempre leggere a scatola chiusa? Queste sono domande che resteranno senza risposta, l'unica possibile è che forse ho qualche problema con la perseveranza. Però ve lo dico, questo libro non me lo aspettavo per nulla così. Ricordo bene il primo volume, me ne ero innamorata. L'ironia, il sarcasmo, ma anche la tanta dolcezza mi avevano conquistata. Ecco perché credevo di andare sul sicuro con questo libro. Volevo leggere una storia d'amore appassionante ma senza drammi eccessivi, non ero esattamente in vena di lacrime quando ho scelto di iniziare questa lettura. Non potevo essere più lontana dalla realtà. Perché la storia di Kyle e Kathe e una storia dolce, sì, ma anche straziante, una di quelle storie che ti fanno riflettere sul perché la vita pone così tanti problemi tutti alle stesse persone. Ma andiamo per ordine (sto scrivendo questa recensione alle 23:50, quindi chiedo perdono se non seguo perfettamente l'ordine, ma quando sono stanca le emozioni vengono fuori e cacciano la razionalità che c'è in me), ora cerco di parlarvi un po' della storia. La sinossi ufficiale serve solo a sfiorare l'abisso che si trova in questo libro. Kathy, o Katherine, l'avevamo già conosciuta nel primo volume. Era innamorata cotta di Nath, ma per lui era troppo dolce, troppo remissiva, fino a sembrare quasi senza spina dorsale. In realtà, la Kathy che conosciamo in questo libro non è per niente debole, anzi. Cresce da sola un figlio, che ora ha tre anni, si prende cura della madre malata di una delle peggiori malattie esistenti, la depressione, e oltre a questo lavora in un pub. Eh sì, perché senza lavoro non si mangia. A farle il filo c'è lo scapolo più ambito di Pretty Creek, o forse dell'intero Vermont, Jordan, ma lei non ne è innamorata, e su questo non è disposta a scendere a compromessi. È già rimasta fregata una volta, quando pensava di essere innamorata del padre di suo figlio, che l'ha abbandonata appena ha scoperto che sarebbe diventato padre. 
Di Kyle invece potrei stare ore a parlarvene. Conosce Kathy da sempre, perché fino ai quattordici anni ha passato le sue vacanze a casa del nonno, a Pretty Creek, con tutta la famiglia. Kathy aveva una cotta per questo ragazzino, così scontroso, ma anche simpatico e, solo a volte però, dolce. Dopo quell'ultimo anno però Kyle non è più tornato in quel piccolo paese e i due non si sono più visti. Fino a quando Kyle non viene mandato a Pretty Creek dal padre. Non importa che abbia vent'otto anni, e che dovrebbe essere indipendente. O fa come gli viene detto o rischia di finire dentro. È il Kyle ventottenne che noi conosciamo, un Kyle completamente diverso da quel ragazzino innocente. Ed è un Kyle tormentato, con i demoni che lo chiamano ogni volta che sembra essere felice. Il perdono, che non si è mai concesso, per qualcosa che gli è accaduto nel passato, non lo può cercare da nessuna parte se non dentro di sé, e anche se Kathy cerca di aiutarlo (non smetteremo mai di essere delle crocerossine) non può fare nulla se non abbandonarlo. Perché Kyle rischia di portare negli abissi anche lei, e Kathy non lo può permettere, ha un figlio a cui pensare, ha una vita da costruire, e se lui non decide di cambiare lei non può farlo entrare nella sua vita.
"Annuisco e mi accingo a uscire, ma mi fermo, mi volto di nuovo verso di lei e la raggiungo per abbracciarla e sussurrarle all'orecchio: «Grazie di avere fiducia in questo derelitto».
Katherine allarga le braccia sulla mia schiena e mi stringe a sé. «I derelitti sono la mia passione segreta»."
Piccolo appunto che vorrei fare alla scrittrice, prima di iniziare a parlare seriamente dei miei pensieri su questo libro: potevi avvertire che sarebbe stata una mazzata, ecco, giusto perché almeno mi preparavo. E sì, lettori, questo non è un libro da leggere proprio a cuor leggero, più che altro perché il cuore rischiate di lasciarlo fra le pagine del libro. Sarà che non riesco a resistere alle protagoniste che riescono a fare tutto con le proprie forze, sarà che un po' crocerossina lo sono anche io, e sarei voluta entrare nel libro per abbracciare questo povero ragazzo, ovviamente dopo avergli dato due botte in testa, giusto per farlo rinsavire. Lo stile della scrittrice riesce a catturarvi, non ve ne rendete nemmeno conto. E ho apprezzato anche l'alternarsi tra presente e passato. La scrittura della Contini è corretta, delicata, coinvolgente. Le ambientazioni che è riuscita a creare anche in questo secondo volume sembrano racchiudervi in un bozzolo caldo, nonostante la vicenda non sia proprio allegra. E questa è una cosa che mi è piaciuta, perché pur essendo una storia triste, tanto, non è una di quelle che non si sopportano, che vorresti chiudere il libro per il dolore. È più una storia che andresti dentro al libro e abbracceresti tutti, dal primo personaggio all'ultimo, anzi no, forse uno lo escluderei, ma non posso dirvi chi è. Tuttavia ho trovato alcune piccole imperfezioni a livello di logistica, però sono veramente minuzie. Magari qualche frase che non fa capire bene il senso, quella che mi viene in mente al momento è all'inizio del libro, quando Kathy è al lavoro dalla mattina, e dice che sono solo le sette e prima delle nove non potrà staccare. Ho capito che le nove sono di sera, ma le sette sono di mattina? (domanda retorica, lo so). Ecco, ve l'avevo detto che sono piccolezze. Penso che sia giunto il momento di chiudere, prima che da recensione si trasformi in poema. Vi consiglio di leggerlo, veramente. Però sappiate a cosa andate incontro. Non è una storia spensierata, però è bella e, soprattutto è vera. È una di quelle storie che dopo che finisci di leggerla, subito dopo, ti manca già, ma nello stesso tempo non la puoi ricominciare, perché adesso sai a cosa vai incontro.
«È difficile, nonno».
«Non c’è niente di difficile. Ci sono cose che vanno fatte. Devi solo decidere quanto valga la pena farle. Non è difficile, Kyle. Difficile è vivere con il rimpianto».

Voto 




Commenti

Posta un commento

Post più popolari