C'era una volta a New York - Recensione

Buona domenica lettori! Se vi stavate chiedendo dove ero andata a finire, eccomi qui. Mi vergogno quasi a dire che per finire di leggere questo libro ci ho messo ben 5 giorni, e mi è pure piaciuto, quindi potete immaginare quanti impegni io abbia avuto in questa settimana. Comunque oggi vi parlo di "C'era una volta a New York" di Cecile Bertod, un romance storico ambientato fra Francia e America.
Titolo: C'era una volta a New York
Autore: Cecile Bertod
Editore: Newton Compton Editori
Prezzo: cartaceo  8.50
eBook  6.99
Pagine: 288



TRAMA
Fin da bambina Sophie ha sognato di sposare un nobiluomo con una rendita sufficiente a garantirle il tipo di vita a cui è stata abituata: circoli esclusivi, vestiti d’alta moda, serate di gala. Ma, malgrado l’indiscutibile fascino, non è ancora riuscita a realizzare il suo proposito e, alla soglia dei ventotto anni, sa di non avere più molto tempo a disposizione. Alric, per quanto vecchio e terribilmente noioso, potrebbe rappresentare l’ultima possibilità per sistemarsi e così, una mattina, Sophie indossa il suo abito migliore e lo raggiunge, decisa ad accettare la sua proposta. C’è però una cosa che Sophie non ha previsto: il suo nome è Xavier. Un piccolo-borghese mai visto prima che irrompe nel salotto di rue d’Orsel deciso a infangare il suo buon nome. Xavier sostiene che Sophie non sia affatto la donna che vuol far credere, ma anzi, che un tempo sia stata la sua amante e ora gli nasconda suo figlio. Xavier non intende lasciarla andare prima di averlo ritrovato. Sotto lo sguardo sgomento di Alric, Sophie viene trascinata via e condotta su una nave che salpa per New York. E da quel momento inizia la sua sorprendente avventura… 


RECENSIONE
«Che difetti abbia non mi riguarda. Il mio unico desiderio è di
continuare a fare la vita per cui sono nata. E adesso non guardatemi così, siete davvero noiosa», sbuffò. «Cosa volete che vi dica? Che sono in cerca dell’amore eterno? Che vorrei tanto che avesse occhi blu e odorasse di muschio?». Sophie questa volta scosse il capo. «Per carità! No, mi spiace, non
sarà romantico, lo ammetto, ma è quello che penso. Amo il lusso, amo le teiere d’argento, i vestiti, le scarpe», elencò per una volta perdendo il disinteresse con cui sembrava affrontare tutto. «Voglio essere circondata dalla servitù, voglio una carrozza, cavalli, gioielli. E sono certa che vogliate le stesse cose anche voi, dal momento che fino a qualche giorno fa eravate voi a dover sposare André. Sono solo più sincera: non intendo mentire su quello che mi aspetto. È più vecchio di me? Meglio, sarà troppo stanco per tenermi sveglia.»
Sophie è cresciuta  con un unico obbiettivo per la sua vita: sposare un uomo ricco. Non le importano le altre qualità, è disposta a tollerare di tutto, tranne una vita passata in miseria. E ci è quasi riuscita, ben due volte. La prima volta ha però fatto un errore da principiante: è stata troppo sicura di sé. Ma ha imparato la lezione; non ha fatto male a nessuno, ha tenuto un basso profilo, non si è vantata, ha sopportato in silenzio le maldicenze su di lei. E per questo che non riesce a spiegarsi come sia possibile che il matrimonio tanto ambito le sia sfuggito di nuovo. 
Anche Xavier si trova costretto a seguire le trame che il destino ha tessuto per lui. Tutta la sua vita è stata caratterizzata da "nel posto sbagliato al momento sbagliato". E anche adesso, dopo essere stato coinvolto in una rissa, ed essere sfuggito alla legge, viene minacciato. E così è costretto a rapire Sophie. Che poi proprio non sopporta quel suo carattere vanesio e prepotente. Chi si crede di essere lei, che ha sempre vissuto protetta dalla sua classe sociale? Anche quando Sophie, trovandolo ferito, lo aiuta, lui faticherà a tollerarla. O forse è solo un modo per non creare un rapporto che già in partenza è destinato a finire?
«Restatemi accanto», suggerì Xavier, mentre s’immergeva tra la folla.
«Avete paura che qualcuno provi a rapirmi?», lo rimbeccò Sophie.
«Dovrei pagarli per farlo», ribatté lui.
Era da un bel po' di tempo che non leggevo un romance storico. E in realtà non sapevo neanche di farlo. Ho aperto questo libro a scatola chiusa, perché la trama l'avevo letta, ma quando era uscito. L'avevo messo tra i libri da leggere, e appena ho trovato un attimo libero l'ho aperto. E non ci ho capito niente. Esatto, il primo capitolo è una lista di nomi e situazioni e, cosa ancora peggiore nel secondo capito ci sono altri nomi. Allora ho deciso di leggermi la trama e, dadan, luce fu. Quindi un consiglio, non fate come me. Dopo aver fatto chiarezza sui personaggi principali mi sono potuta concentrare sull'azione. E mi sono innamorata. Sia di Sophie, che sembra tanto stupida e vanesia, ma che nella sua vita ha subito abbastanza torti senza mai farsi scoraggiare, sia di Xavier, che, poverino, è uno di noi. Non è uno di quei protagonisti maschili a cui la fortuna sorride sempre. No, a lui tocca la sorte di tutti i comuni mortali, è perseguitato dalla sfortuna. E se questo non gli basta ha dovuto incontrare Sophie, che più che un'ostaggio è una dittatrice. In questo libro la scrittrice è riuscita a descrivere le sfumature che convivono all'interno di una persona; come, anche una persona forte abbia all'interno una parte dolce e sensibile, che viene fuori quando meno te lo aspetti. Ed è riuscita anche a mostrare, con simpatia, come sia possibile trarre il meglio dalle situazioni. Perché la vita è così, non sempre ci tocca quello che vogliano, non sempre riusciamo a ottenere la ricchezza e la fama, ma non per questo bisogna buttarsi giù. La risposta giusta è quella di rispondere sempre con umorismo. Perché poi che ce ne facciamo della ricchezza, se dobbiamo tenerci un marito vecchio e noioso? 
Di questa scrittrice mi sono piaciuti tutti i libri che ho letto, e questo non fa che confermare la mia idea su di lei. Se avete bisogno di staccare la spina dalla pesantezza della vita questo è il libro giusto, perché con la loro ironia e simpatia Xavier e Sophie vi faranno ridere e divertire, e forse anche innamorare.
"Fu un bacio casto, eppure sconvolse Xavier più di una notte di lussuria e lo lasciò con l’anima spezzata in due.
«Allora?», domandò ancora Sophie, ritirandosi. E quando lui annuì, sorrise.
Un sorriso così dolce, luminoso, da far sentire Xavier la persona intelligente più stupida che fosse mai esistita."

Voto 







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