Romance storici #2

Ed eccoci per un altro appuntamento con la rubrica da me inventata "Romance storici", in cui vi parlo di libri appartenenti a questo genere, dividendoli per autore. Continuo dunque con i libri di Mary Balogh ed in particolare oggi vi parlo di "Sposa per contratto".
Titolo: Sposa per contratto
Titolo originale: The Temporary Wife
Autore: Mary Balogh
Editore: Mondadori
Pagine: 167

TRAMA
Doveva essere solo una finzione,
ma il cuore non lo sapeva…

Miss Charity Duncan non si fa illusioni sulla proposta di matrimonio di lord Anthony Earheart, marchese di Staunton. L’arrogante aristocratico è stato fin troppo chiaro su cosa voglia da lei: una moglie che, con la propria inadeguatezza, mandi in collera l’odiato padre e che poi esca per sempre dalla sua vita. In cambio, la famiglia di Charity riceverà il denaro di cui ha un disperato bisogno. Sfortunatamente, dopo aver accettato di prendere parte a quella farsa, Charity scopre di essersi innamorata di Anthony, e si rende conto che spezzare i voti matrimoniali potrebbe spezzarle anche il cuore.


RECENSIONE

"Sì, aveva fatto la cosa giusta. Come avrebbe potuto rifiutare un'offerta così inattesa e irresistibile? Era stato come un dono del cielo. Poteva del cielo. Poteva forse considerarlo altrimenti? Charity chiuse la mente alla possibilità che potesse essere l'esatto contrario, soprattutto dati la presenza satanica e gli occhi illeggibili del marchese di Staunton."
Ed eccoci di nuovo catapultati nel 1800, in una Londra fatta di lord e di lady, dove ogni minimo comportamento sbagliato viene criticato da tutta l'alta società e la libertà è solo illusoria, sia per le donne che per gli uomini. Ed è proprio questa mancanza di libertà che spinge il marchese di Staunton a proporre a Charity Duncan di sposarlo. Charity non può scegliere. Alla morte del padre la sua famiglia si ritrova sopraffatta dai debiti e lei decide di aiutare il fratello minore e di trovarsi un lavoro. Purtroppo è stata educata per essere una lady e le viene impossibile adeguarsi agli ordini che le vengono impartiti. Si concede l'ultimo tentativo, sennò tornerà in campagna a badare ai fratelli minori. Ma è proprio quando ormai ha perso le speranze che le viene fatta la proposta: sposare il marchese di Staunton, rimanere con lui per un breve periodo e poi poter eliminare i debiti del padre ed assicurare un futuro alla propria famiglia. La scelta del marchese non è casuale. Ha messo un annuncio per la ricerca di un'istruttrice perché vuole una moglie timida ed educata, ma soprattutto, come la definisce lui stesso, sua moglie deve essere un "topolino tranquillo". E apparentemente Charity lo è. Quando però si troverà a dover passare alcune settimane in una famiglia piena di rancori, non potrà fare altro che cercare di aiutarli, perché per lei la famiglia è la cosa più importante, l'unica motivazione che la fa andare avanti in questa avventura. E quando il sentimento per quel marito così freddo e tirannico diventeranno sempre più simili all'amore, a lei non rimane altro che domandarsi se la scelta che ha preso è quella giusta, o se magari non fosse stato meglio rifiutare la proposta e a lasciare a suo fratello il compito di ripagare i debiti.
"Nulla era cambiato, solo che scioccamente, come purtroppo era suo solito, lei si era lasciata coinvolgere. Con tutta quella banda di persone sgradevoli, imbronciate e dalle idee balzane. Perché non riusciva a vederli sotto quella luce e starsene in disparte?"
 Capita molto spesso, quando leggo un romanzo storico, che le protagoniste femminili mi diano sui nervi, sono troppo esuberanti, o troppo infantili. Non è questo il caso. Charity è più simile alle donne dei nostri tempi. Quando la famiglia è in difficoltà, piuttosto che stare a guardare l'eroe del giorno che sistemi i loro problemi, preferisce trovarsi un lavoro, ed è pronta a sacrificarsi per i propri fratelli. Il suo senso del dovere, aggiunto alla sua simpatia e soprattutto al suo illimitato ottimismo, l'ha resa un personaggio davvero simpatico e riuscito. Anche il marchese di Staunton mi è piaciuto come personaggio. Ha avuto un'infanzia difficile, oppresso dalle lamentele della madre per quel matrimonio non desiderato e dalle aspettative del padre. Appena è diventato abbastanza grande ha lasciato la casa per farsi una vita propria e per potersi liberare dall'influenza di suo padre, abbandonando però anche i propri fratelli, fra cui la sorellina più piccola, appena nata. Otto anni dopo è costretto dalla malattia del padre a tornare per sposare la donna che è stata destinata a diventare marchesa. Per non lasciare che fosse suo padre a scegliere per lui, cerca una moglie, e scegliendola insulsa cerca di aumentare il disappunto del padre.
La sua infanzia lo ha segnato. Non si apre con nessuno, perché i suoi genitori, le persone che avrebbero dovuto appoggiarlo in ogni sua decisione, ne hanno fatto solo una pedina. La famiglia del marchese è fredda. È questa la sensazione che ho provato leggendo. Il duca di Withingsby, pur essendo malato vuole mantenere il suo comportamento austero. Mi ha dato moltissimo fastidio che quando meno Charity se lo aspettava lui, che sembrava essersi affezionato, le ha tirato un brutto tiro. William, il fratello con cui Staunton è cresciuto, e la moglie Claudia sono i familiari più calorosi della famiglia. Anche se il mio preferito è Charles, soprattutto per come si comporta con Charity. 
Mi è piaciuto molto come libro e lo consiglio. Se c'è una cosa che la Balogh sa fare bene è infondere calore e tenerezza. I suoi personaggi sono tutti così umani che non si possono non adorare. Ve lo consiglio caldamente.


"Nel proprio intimo aveva capito che era necessario portare Charity con sé, se voleva avere una minima possibilità di mantenere la propria identità. Ma ciò che non aveva compreso, o che non aveva voluto ammettere, era quale fosse davvero quell'identità. Ormai però lo sapeva: lui era Anthony Earheart, una parte inestricabile di quella famiglia. Lo era sempre stato, perfino durante gli otto anni di esilio che si era auto imposto."
IL MIO VOTO:




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