L'ultima riga delle favole - Recensione

Buongiorno lettori. Tra la fine di un esame, le faccende di casa che avevo lasciato indietro, gli amici che avevo trascurato, anche settimana scorsa è passata quasi interamente senza leggere. Però sono riuscita a finire un libro che avevo iniziato qualche tempo fa e poi abbandonato. Si tratta di L'ultima riga delle favole di Massimo Gramellini.
Titolo: L'ultima riga delle favole
Autore: Massimo Gramellini
Editore: Longanesi
Prezzo: cartaceo € 14.11
          eBook  7.99
Pagine: 258


TRAMA
«Vuole dirmi con parole sensate in quale incubo mi trovo?» «Alle Terme dell’Anima, signore.» «Sono morto, dunque?» «A me non risulta. Lei è ricoverato qui per ricominciare a vivere.» 
Tomàs è una persona come tante. E, come tante, crede poco in se stesso, subisce la vita ed è convinto di non possedere gli strumenti per cambiarla. Ma una sera si ritrova proiettato in un luogo sconosciuto che riaccende in lui quella scintilla di curiosità che langue in ogni essere umano. Incomincia così un viaggio simbolico che, attraverso una serie di incontri e di prove avventurose, lo condurrà alla scoperta del proprio talento e alla realizzazione dell'amore: prima dentro di sé e poi con gli altri. Con questa favola moderna che offre un messaggio e un massaggio di speranza, Massimo Gramellini si propone di rispondere alle domande che ci ossessionano fin dall'infanzia. Quale sia il senso del dolore. Se esista, e chi sia davvero, l’anima gemella. E in che modo la nostra vita di ogni giorno sia trasformabile dai sogni.

RECENSIONE
"I fanali illuminarono la sagoma di un uomo che si sbracciava sul ciglio della strada. Un ubriaco, uno zingaro, un ladro, comunque un essere umano: brutta razza. Lo ignorò."
Quella di Tomàs è la vita di molti esseri umani. Feriti da bambini, continuano a scappare per tutta la vita, inconsciamente. Sono soddisfatti della vita che conducono, e si credono anche superiori, perché loro non si abbassano ai sentimenti e alle passioni, ma con il loro cinismo rimangono al di sopra di tutto ciò. Ma la vita chiede il conto. E quando Tomàs si trova in punto di morte a salvarlo è un desiderio, un desiderio d'amore. Perché proprio quest'uomo cinico e sarcastico, una volta è stato un bambino, il cui desiderio era trovare l'anima gemella. È per questo che vine mandato alle Terme dell'Anima. Per imparare ad amarsi e ad amare. Il viaggio che fa è tutto interiore, passando per una Palestra, dove i tapis roulant si muovono grazie alla forza dei desideri, e immergendosi in una vasca in cui ritorna bambino. Incontrerà i Maestri, che lo indirizzeranno per la retta via, e lo aiuteranno a capire i suoi errori, per permettergli di capire qual è il suo obiettivo nella vita. E farà la conoscenza anche di altri esseri umani, che si trovano lì perché, proprio come lui, per tornare a vivere, devono prima analizzare la propria vita.

«Dove sono?» «Dove ha chiesto di andare.» «Non ho chiesto nulla.» «Ha desiderato.» «Non mi pare. E comunque da quando in qua i miei desideri vengono esauditi? Io non sono nessuno.» «Forse ha dimenticato l’impresa straordinaria che realizzò per venire al mondo. Lei è il vincitore di una gara di nuoto fra trecento milioni di spermatozoi.»
Quello che ha scritto Massimo Gramellini è un viaggio all'interno dell'anima. Questo rende il libro particolare, perché bisogna seguire passo dopo passo il viaggio di quest'uomo di cui noi non sappiamo niente. Ne veniamo a conoscenza a poco a poco, grazie ai vari ricordi che gli vengono in mente durante le varie prove e sfide. Di questo libro mi aveva incuriosito la trama e la copertina e conoscevo un po' lo scrittore attraversi i suoi interventi in televisione, ma non avevo mai letto nulla di suo. Non mi ha deluso. In questo libro vengono poste le domande che ognuno di noi si pone, 'Cosa sarebbe successo se avessi reagito in modo diverso?', 'È possibile trovare l'anima gemella?'. E Gramellini cerca di dare una risposta, riconducendo tutto all'amore e alla forza interiore. Tutti noi siamo Tomàs. Per risposta al dolore ci allontaniamo sempre più dal nostro essere interiore, diventiamo più seri, più distaccati, fino a quando di noi non resta che un guscio vuoto, all'interno del quale sono andati persi la gioia e la voglia di vivere. Quello che però Gramellini cerca di mostrarci è che ognuno di noi ha uno scopo nella vita. Che tutte le nostre scelte, le nostre azioni, ci conducono al nostro più grande desiderio (nel caso di Tomàs l'anima gemella). Ho molto apprezzato l'attenzione messa nei dialoghi dei vari personaggi. Tutti i Maestri delle Terme hanno, infatti, delle caratteristiche che sono rispecchiate nel loro linguaggio, quindi troviamo la Voce dentro la testa che parla per frasi breve e ripetute, Andrea che invece rac-canta in poesia. 
Un libro da leggere al di là della storia, per riuscire ad assimilare il messaggio che manda. Tutti noi, ad un certo punto, dovremmo analizzare la nostra vita e tirare le somme, anche senza l'aiuto di questi strani personaggi.
"«Può un uccello dimenticarsi di essere un uccello?» si domandò. «Certo che può. Io non mi sono forse dimenticato per tutta la vita di essere un uomo?» si rispose."

Voto 




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