The Last Wicked Scoundrel- Recensione

Buona Domenica lettori. Negli ultimi giorni, dopo ben due settimane, sono riuscita a finire il libro che avevo iniziato, The last wicked scoundrel, ultimo volume della serie 'I libertini di St. James's', di Lorraine Heath. È una novella, se così si vuol chiamare, e quindi in italiano non è stata ancora tradotta (anche se sono usciti i libri di una miniserie collegata a questa, e l'ultimo volume ha per protagonista proprio il figlio dei protagonisti di questo libro). Ma siccome in alcune cose sono un po' fissata, sono andata a cercarlo in inglese e l'ho letto.

Titolo: The Last Wicked Scoundrel
Serie: I libertini di st. James's vol. 5
Autore: Lorraine Heath
Editore: Avon Impulse
Prezzo: cartaceo € 2.72
          eBook  2.44
Pagine: 170


TRAMA
William Graves is the last of Feagan's scoundrels. A onetime grave robber turned royal physician, he has devoted his life to saving others—because he knows there is no way to save himself. Especially not around a lady like Winnie. Though undeserving of her touch, he cannot resist. His passion cannot be tamed … even in the face of certain danger.
Winnie, the Duchess of Avendale, never knew peace until her brutal husband died. With William she's discovered burning desire—and the healing power of love. But now, confronted by the past she thought she'd left behind, Winnie must face her fears … or risk losing the one man who can fulfill all her dreams.


RECENSIONE
"I never feared the dead. They could no longer hurt me. [...] 
But I never forgot my humble beginnings, never forgot that the dead always tell their secrets."
Prima di tutto voglio fare una premessa. Se ancora non mi conoscete bene, sappiate che non ho un buon rapporto con l'inglese. Ma proprio del tipo che a scuola era sempre l'unica materia in cui rischiavo l'insufficienza (e ho fatto il classico, quindi studiavo anche greco). Quindi il mio è stato veramente un atto di coraggio. Proprio per questo sorvolerò sulla parte stilistica del testo, perché comunque riconosco che ci sono molti termini e interi periodi che io non avrei messo in un romance storico, ma perché sono abituata alla lingua italiana, che ha una mole enorme di sinonimi con cui rendere più delicato un concetto. In inglese, penso, la situazione è diversa, e per me sconosciuta. 
I protagonisti di questa novella li conosciamo già nel primo volume della serie, infatti Winnie è la migliore amica di Catherine, nonché colei che, potremmo dire, dà avvio a tutta l'azione (per questo non capisco l'ostinazione di lasciare quest'unico volume senza traduzione). Graves è invece un altro dei monelli di Feagan, quello che forse conosciamo meno negli altri libri, perché sempre un po' in disparte, anche se è in ogni caso disponibile al momento del bisogno. Non posso dire molto altro riguardo la trama perché farei spoiler della fine del primo libro.
"I would go out while it was still dark,” he continued, “hoping to beat the other children to the prize collections for the day. The sky would begin to lighten, the fog would dissipate, and the sun would start to make its presence known. I would look up and think, ‘How can there be such beauty up there, when everything down here is so gray?’ It gave me hope that I would find something better someday."
Quello su cui mi voglio soffermare, perché mi ha colpito molto, è la forza di Winnie. Ha sposato il duca di Avendale perché pensava di esserne innamorata, per poi scoprire che dietro la sua avvenenza e il suo carisma erano solo una maschera, dietro cui si celava un mostro. Un uomo che la doveva amare, l'ha invece distrutta e quasi uccisa. Ma lei è riuscita ad alzarsi. Certo, è stata aiutata da Graves a guarire, ma la sua guarigione è stata anche interna. Se le botte e le percosse le hanno lasciato delle cicatrici esterne, di cui lei si vergogna, le hanno anche permesso di darsi una scossa e svegliarsi. Di diventare una donna più forte, capace di prendere decisioni e di difendersi, se necessario.
Graves è veramente la dolcezza. È uno di quegli uomini dolci, che pur avendo vissuto una vita difficile ed essere diventati forti, non hanno dimenticato cosa sia la dolcezza. E il suo mestiere è perfetto per la sua personalità: il dottore. Aiuta il più possibile le persone che non possono permettersi cure costose, pur essendo diventato addirittura il medico della regina. Il suo ruolo nella ripresa di Winnie è centrale, ma come dirà lui stesso, loro si guariscono a vicenda. Perché pure lui ha subito dei traumi che non sono fisici, non sono curabili con le medicine, ma solo con l'amore, quello che Winnie porterà nella sua vita.
Il libro è breve, vero. Però vale la pena leggerlo, anche se non si capiscono tutte le parole. È un inno alla rinascita. Winnie ricorda molto la fenice, che rinasce dalle sue ceneri. È un libro che spinge a credere che c'è sempre una speranza, e non solo per l'amore. Al di là della storia d'amore dei personaggi, infatti, penso che il punto di forza del libro sia la presa di coscienza da parte di Winnie del fatto che lei ha la FORZA, che lei può fare qualsiasi cosa, anche senza l'aiuto di nessuno. Perché anche se alla fine accetterà la vicinanza delle persone che le vogliono bene, lei è cosciente di poter fare tutto, dal prendere le decisioni per la propria casa a parlare con architetti per costruire un ospedale.
Sperando vivamente di aver capito il reale senso del libro, anche se non è ho capito tutte le parole, e per alcune frasi sono andata molto a senso, ve lo consiglio, soprattutto se siete in un momento di sconforto.
"But she also recognized that there was more to William’s treatment of her. It made her stronger, it made her believe that she should be treated better. A small part, a very small part of her wished she could confront Avendale and show him that she wasn’t the cowering girl he’d married."

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